Un Valentino Haute Couture per dire Sì
Per lo stilosissimo quanto costosissimo matrimonio con il suo Brooklyn, Nicola Peltz ha scelto di indossare un meraviglioso abito di Valentino Haute Couture.
La stylist della Peltz, Leslie Fremar, l’ha definito “un abito da sposa tradizionale con un inedito flair moderno”. Le sue parole esatte sono state: “il più bello che abbia mai visto”: considerando che la Fremar è la stylist di tante luminose star di Hollywood, tra cui Demi Moore, Julianne Moore e Charlize Theron, un’affermazione non da poco.
Per più di un anno la bella sposa americana si è intrattenuta in lunghe conversazioni ed incontri con il team del direttore creativo di Valentino, Pierpaolo Piccioli; Nicola ha fatto due viaggi nella sede romana della maison, e due prove abito negli Stati Uniti (secondo quanto riportato da Vogue, le premières sono persino arrivate a Miami per assicurarsi che nel grande giorno ogni dettaglio fosse perfetto). La Fremar, parlando ancora in merito alla ‘costruzione’ dell’abito di Nicola, dagli schizzi ai tessuti fino alla scelta del pizzo francese, l’ha definita testualmente “l’esperienza couture per eccellenza”.
In realtà il modello iniziale dell’abito doveva essere più complesso, ma si narra che, infilato il modello di prova, la sua magnifica semplicità abbia incantato la bionda Nicola, convincendola addirittura ad eliminarne i ricami. Al contempo, i guanti sono stati realizzati a mano con pizzo francese, ed è stato aggiunto un romanticissimo strascico che ha reso l’abito una vera e propria opera d’arte. Pierpaolo Piccioli, autore anche degli incredibili look di Zendaya, è stato sin da subito il prescelto della Peltz, sua ammiratrice nelle sfilate couture ed ‘informale testimonial’ del marchio Valentino, del quale aveva già indossato un meraviglioso capo al Met Gala 2021.
Secondo l’avanguardista direttore Creativo di Valentino, la Haute Couture deve occupare una posizione responsabile e di rilievo in un mondo che sia davvero progressista. Con le sue collezioni, Piccioli vuole che il segmento più elitario e snob della fashion industry rifletta i valori inclusivi delle nuove generazioni. Da quest’anno, il designer italiano ha così introdotto il tema della “diversity” nelle sue collezioni, nonché quello della consapevolezza del corpo: dai bozzetti al tavolo da taglio, dall’idea al drappeggio, Piccioli ha lavorato su modelle di età differenti e con diversi tipi di silhouette. Dai tessuti ai ricami, ogni capo della collezione primavera-estate 2022 è stato creato su corpi di diverse proporzioni, e non, come consuetudine nella Haute Couture, a partire da una smunta silhouette.
Parlando della sua esperienza in atelier, Nicola lo ha descritto come un ‘armadio dei sogni’, ed ha raccontato di un’atmosfera felice, luminosa e creativa, creata da artigiani gentili, pieni di talento e di cura per i dettagli che garantiscono l’unicità. Praticamente ad un passo dalla perfezione.