Sì, voglio un token
Con la pandemia i matrimoni hanno subìto un processo di digitalizzazione e trasposizione nel Metaverso.
Il tramonto di ogni romanticismo. La fine della magia. Il capolinea dei sogni. Già qui mi viene voglia di smettere di scrivere.
Il digital wedding ed il Metaverso: in poche parole e con pochi semplici passaggi, tramite un programma da scaricare sul computer, si crea il proprio avatar e ci si scambia le fedi con un altro avatar. Amici e parenti digitali, a distanza, partecipano alle nozze ed alla vostra ‘folle gioia’ direttamente da casa, dietro uno schermo, magari in pigiama.
Gli eventi virtuali, i pranzi e le cene, i concerti, le sedute di allenamento, i giochi: il Metaverso è il simbolo di una fittissima rete di mondi collaborativi ed immersivi nei quali illimitati utenti possono interagire, lavorare e partecipare a qualsiasi cosa rimanendo a casa propria e, se questo non fosse già abbastanza agghiacciante, farlo indossando una comoda tuta.
Durante il periodo più lungo e ‘duro’ del lockdown seguito alla pandemia da Covid 19, molti sono stati i matrimoni celebrati e trasmessi sulle piattaforme di Zoom, Google e Skype; ancora oggi molti matrimoni in presenza avvengono anche in live streaming per gli ospiti che non possono essere presenti.
L’anno scorso una coppia, il cui matrimonio era stato annullato a causa della pandemia, ha organizzato un’originale cerimonia priva di valore legale su Animal Crossing, un popolare videogioco. Le nozze in videoconferenza, consentite da molti stati americani durante l’apice della pandemia, oggi sono vietate nello Stato di New York e nel resto degli States.
Nonostante ciò, un numero ‘inquietante’ di coppie sceglie di sugellare le proprie promesse d’amore scambiandosi certificati digitali nel Metaverso. Basta un click ed ognuno di noi, grazie al digital wedding, può crearsi una nuova vita di coppia, magari felice ma parecchio astratta.
Nell’Aprile del 2021, una coppia di sposi americani ha deciso di scambiarsi le fedi tramite lo smartphone. I due si sono per questo inoltrati dei codici Nft, acronimo di ‘non-fungible token’, praticamente dei certificati attestanti la proprietà e l’unicità di un contenuto digitale. I token non fungibili vengono registrati in una blockchain e ciò impedisce lo scambio o la copia degli stessi. Una promessa di amore eterno affidata al cyberspazio. L’agghiaccio. Mi si gelano le dita ogni volta che tocco la tastiera.
Ad oggi in Italia il matrimonio nel Metaverso non ha alcun valore legale, ma la digitalizzazione del settore wedding è già molto più di una realtà consolidata: l’ingaggio dei wedding planner e dei più disparati fornitori del settore avviene sempre più spesso tramite media e social network. Ogni professionista del mondo bridal è chiamato ad essere il social media manager della propria ‘immagine ed azienda online’ e persino gli appuntamenti con i clienti ed i fornitori sono demandati ad interminabili e spesso inefficaci sedute in ‘videochiamata’.
Ora: è vero che molte cose sono risolvibili in poco tramite mail, con una comoda videochiamata Whatsapp o sulla piattaforma di Google Meet; è vero che il tempo è quanto di più prezioso possediamo e che l’essere efficienti è una dote indiscussa dei professionisti competenti ed impegnati, ma ci sono cose che proprio non possono essere trattate, discusse e valutate online.
Dalla scelta del partner alla prova dell’abito, passando per la conoscenza ‘dal vivo’ di quanti lavoreranno alla realizzazione del grande giorno: l’incontro tra un wedding planner professionista e gli sposi è una delicata questione di empatia ed affinità. Il wedding planner non è solo un efficiente e stiloso pianificatore e coordinatore di fornitori, ma un vero e proprio ‘artista’, un po’ mago, un po’ poeta…
Non crediate infine che sposarsi nel Metaverso sia un modo per risparmiare: i costi dipendono da ciò che si desidera realizzare. Se la cerimonia ed il successivo ricevimento richiedono la presenza e l’opera tecnica di un ingegnere informatico, i costi potrebbero essere molto elevati: su Virbela si va da poche migliaia a ben oltre i diecimila dollari, ma le cifre scenderanno di certo mano a mano che il Metaverso verrà costruito e si costituiranno sempre più risorse ‘plug and play’ (cataloghi sterminati di luoghi predefiniti, decorazioni floreali, addobbi per la tavola, abiti, inviti multimediali e intrattenimenti musicali).
Inutile ribadirvi quanto quest’avanguardistica opera di ‘omologazione e smaterializzazione’ mi geli: un matrimonio nel Metaverso vi risparmierà il ‘dramma’ dell’anziana zia che non potete assolutamente mettere a sedere accanto all’odiato cugino, e di certo vi salverà dal dolore ai piedi di fine giornata, ma con un colpo di spugna (o forse dovrei dire ‘con un click’) porterà via con sé anche tutta l’emozione del guardarsi negli occhi, tenersi per mano e pronunciare con un filo di voce il Sì più romantico della vostra vita.