Royal Style in the Making: così l’abito di Diana torna a casa
Quello di Lady Diana è in assoluto l’abito da sposa ‘reale’ più riconoscibile e memorabile tra tutti: la bella lady lo indossò il 29 luglio del 1981, quando pronunciò il suo ‘yes’ all’erede al trono della Corona Britannica, il Principe Carlo.
Milioni di spettatori in mondovisione e migliaia di sudditi all’esterno della Cattedrale di Saint Paul hanno ammirato quell’abito unico, disegnato da due giovani stilisti, David ed Elizabeth Emanuel, il cui atelier di Londra era meta di ‘pellegrinaggio’ di diverse ‘it-girl’ e nobildonne dell’epoca.
In memoria del legame a doppio filo tra la royal family inglese e gli stilisti che hanno vestito alcuni momenti importanti della storia della Corona, Kensington Palace, appena riaperto al pubblico, ospiterà dal 3 Giugno 2021 fino al 2 Gennaio 2022 la “Royal Style in the Making”, un’esposizione in partnership con la gioielleria Garrard e la Blavatnik Family Foundation.
Nell’incantevole e suggestiva Orangerie della casa nobiliare, saranno esposti gli abiti da sogno indossati dalla famiglia Reale, opere d’arte e delle mani di alcuni dei più importanti couturier del 20esimo secolo. Il focus attorno al quale ruota la mostra è il rapporto tra i sarti, i couturier e i designer che nel corso del secolo scorso hanno servito tre generazioni di donne in Casa Windsor.
La mostra non sarà però solo un’esposizione di abiti, ma darà la possibilità davvero unica di visionare bozzetti, pezzi di tessuti, fotografie di prove da ‘camerino’ e fitting: tra le rarità più preziose dell’evento è stato annunciato un prototipo dell’abito indossato dalla Regina Madre nel giorno della sua incoronazione nel 1937. L’abito, prezioso e raffinatissimo con i suoi emblemi nazionali dorati, fu creato dalla stilista Madame Handley-Seymour, per incarnare la ‘continuità’ dopo lo scossone generato dall’abdicazione di Edoardo VIII.
Di grande interesse saranno di certo gli schizzi di Norman Hartnell, il designer che ha accompagnato il passaggio di Elisabetta da principessa a regina, e disegnato per lei l’abito per l’incoronazione e quello per le nozze con Filippo. Lo stesso stilista è stato incaricato di creare l’abito della principessa Beatrice per il recentissimo matrimonio a sorpresa con Edoardo Mapelli Mozzi.
L’altro bozzetto di grande ‘richiamo’ sarà di certo quello che riproduce un vivace outfit floreale sui toni del blu sfoggiato da Diana, in occasione delle sue visite negli ospedali o nei luoghi di cura, disegnato nel 1988 da David Sassoon per Bellville Sassoon e passato alla storia con il nome di ‘caring dress’.
Ancora in forse la presenza del leggendario ‘Travolta dress’, l’abito in velluto blu notte che Diana ha indossato per danzare alla Casa Bianca con John Travolta nel 1985 ed è poi stato acquistato all’asta da Historic Royal Palace per 220mila sterline nel dicembre 2019.
Volendo giocare a fare previsioni spicciole, però, sarà molto probabilmente l’abito da sposa di Diana a richiamare la fila più lunga di visitatori: l’ultima volta in cui è stato visto dal vivo l’abito da sposa più celebre del mondo è stato il 17 agosto 2014 in Ohio, al Cincinnati Museum Center.
Ricevuto in eredità, William e Harry lo hanno ‘prestato’ per l’occasione, di modo che i sudditi possano ammirarlo ancora, insieme allo stupefacente strascico di circa otto metri che coprì l’intera scalinata della cattedrale di St.Paul: ancora, ad oggi, il più lungo ‘strascico’ della storia reale. I due fratelli hanno concesso questo prestito e reso possibile la mostra per celebrare un anno speciale: il 29 luglio, infatti, saranno trascorsi esattamente quarant’anni dall’infelice matrimonio tra Carlo e Diana, e il 1 luglio la principessa avrebbe compiuto sessant’anni. Per la ricorrenza, sarà anche svelata la statua commissionata da William e Harry in uno dei giardini preferiti da lady Diana all’interno di Kensington.
Parlando dell’abito da fiaba di Diana, ci si focalizza da sempre sul suo strascico, indimenticabile per fattezze e dimensioni, ma agli intenditori non sarà sfuggita la manifattura del suo corpetto: decorato con pannelli di pizzo di Carrickmacross, esso era originariamente appartenuto alla regina consorte Mary, la bisnonna di Carlo.
In realtà sono molti e diversi gli elementi che hanno reso questo capo davvero leggendario, ed hanno definito la ‘personalità stilistica’ di Diana rendendola riconoscibile ai più: si pensi all’ampissima gonna tenuta su dalle numerose sottovesti, all’iconica silhouette che ne è scaturita, allo scollo adornato di ruches di taffetà ed alle enormi maniche a sbuffo con i fiocchi.
E’ vero, il loro matrimonio non è stata la favola romantica che tutti si aspettavano e che ogni bambina sogna immaginandosi principessa…ma per l’abito da sposa di Diana si tratta di un vero e proprio ritorno a ‘casa’ dopo quasi 25 anni: il vestito fu infatti portato via nel 1997 insieme agli oggetti personali di Diana, e vederlo ‘rientrare a Kensington’ ha un valore simbolico che resterà di certo nella storia.