Maria Laura del Belgio ed il suo ‘due volte Sì’
La trentaquattrenne Maria Laura del Belgio, nipote di re Filippo, arciduchessa d’Austria-Este, nona nella linea di successione al trono in quanto figlia della principessa Astrid, primogenita dell’ex re Alberto II e di Paola Ruffo di Calabria, alla vita ‘reale’ non ha mai dato troppo peso: cresciuta a Basilea e compiuti i suoi studi tra Bruxelles e Londra, ha vissuto per un periodo a Shanghai e poi a New York, proseguendo la sua formazione in relazioni internazionali. A Londra ha conosciuto il suo promesso sposo William Isvy, banchiere nato a Parigi da madre britannica e da padre franco-marocchino: a Natale è giunta la proposta di matrimonio per la quale non si può dire che lui abbia badato a spese, considerando l’impegnativo anello di fidanzamento zaffiro e diamanti regalato alla raggiante Maria Laura.
Quella celebrata per loro il 10 Settembre è stata una cerimonia in due tempi: nel mattino di sabato la coppia si è unita civilmente in Municipio, a Bruxelles, al cospetto di una trentina di ospiti. Le formule di rito sono state pronunciate in tedesco, francese, olandese ed inglese. Per l’occasione lui ha indossato un completo scuro classico, lei un mini dress bianco con piccole pieghe sul davanti, maniche corte e un paio di décolleté con morsetto total Gucci: all’uscita del Municipio, i due sposini sono stati salutati da un picchetto d’onore.
L’outfit Swinging London firmato Gucci della felice Maria Laura è stato di certo una scelta ‘contemporanea’ opposta a quella fatta per la celebrazione religiosa: nel pomeriggio, per il rito ecclesiastico, la sposa ha infatti indossato un abito classico, raffinato e tradizionale, disegnato in esclusiva per lei da Vivienne Westwood. Gli scatti all’esterno della cattedrale dei Santi Michele e Gudula a Bruxelles immortalano una royal bride da ‘manuale’, con tanto di tiara, antico velo di famiglia e lungo strascico.
L’abito bianco firmato Vivienne Westwood è interamente di seta cady: la sua scollatura ed il corpetto rimandano alla moda femminile del 1700, mentre il gioco dei drappeggi si ispira ai pepli delle statue greche. Lo strascico di 4 metri di faille di seta è stato realizzato con altrettanto tessuto per essere adeguato alla maestosità solenne della cattedrale e della sua scalinata di ingresso.
Sopra lo chignon di dimensioni importanti, la sposa ha apposto un gioiello storico, la Savoy-Aosta diamond tiara, in diamanti e platino. Il diadema floreale di diamanti indossato da Maria Laura apparteneva a sua nonna, l’arciduchessa Margherita d’Austria-Este, nata principessa di Savoia-Aosta, di recente scomparsa. Il velo è stato invece un prestito da parte della regina emerita Paola: la preziosa mantiglia di pizzo e plumetis arriva dall’Italia in quanto apparteneva a Donna Luisa Gazelli dei Conti di Rossana, madre della moglie di re Alberto II.
Tra le nobili ospiti si è fatta notare la regina, che ha sfoggiato una nuova creazione della casa di moda Natan; la madre della sposa, Astrid, si è rivolta all’italianissimo Gucci; la principessa Elisabeth, primogenita di Mathilde e Filippo ha sorpreso tutti per l’abito rosso fuoco con le frange di Carolina Herrera ed il suo ‘indomabile’ cappello.
E’ vero che i due sposi hanno sempre tenuto un basso profilo, e che il loro ‘Sì civile’ è stato pronunciato alla presenza di 30 invitati, ma il secondo Sì, quello religioso con relativo party a seguire, è stato sussurrato alla presenza di 500 ospiti: discreti, ma pur sempre ‘reali’.