Le nozze…non solo in bianco!
Ogni bambina sogna il momento in cui camminerà verso il suo principe azzurro indossando un romantico abito bianco…oppure no?
Rischiando di deludere le mamme più tradizionaliste, devo annotare che non tutte le bambine sognano l’abito bianco, e soprattutto che un numero sempre maggiore di spose sceglie di indossare abiti da sposa colorati, stampati o tie-dye, dalle fantasie cromatiche più disparate.
Decidere di indossare un abito da sposa colorato è di certo una scelta di stile che denota ‘carattere’, ma non crediate di essere le prime o di fare da apripista ad altre: in tal senso la storia è stata già tracciata da casi di celebrità più o meno amate che hanno compiuto questa scelta stilistica e ‘di personalità’. Pensate all’abito giallo di Liz Taylor, corto e sormontato da un copricapo carico di fiori, o al suo indimenticato vestito verde con cappuccio scelto in occasione delle quarte nozze; Dita Von Teese, come Victoria Beckham in tinta con il suo bel David, ai tempi optarono per il viola; l’abito da sposa di Jessica Biel era invece rosa, così come il romanticissimo degradé di Gwen Stefani. E potrei continuare a lungo con l’elenco di quanti famosi hanno scelto il rosso, il verde smeraldo ed il blu elettrico per pronunciare il proprio ‘sì’.
In realtà, prima dell’Età Vittoriana, in tutto l’Occidente e non solo, gli abiti da sposa erano solo che colorati: un mantello giallo zafferano costituiva il bridal dress code dell’Antica Roma; ad Atene, in tempo di nozze, si indossava una tunica violacea; nel Medioevo andava di gran moda l’abito rosso damascato; in Scandinavia era tradizione il nero e in Cina si è passati da quest’ultimo al verde, attraverso tremila anni di dinastie.
Fu la Regina Vittoria a determinare il successo definitivo dell’abito bianco, ma non in quanto la prima ad indossarlo, bensì in quanto la prima ad essere fotografata con esso. Da quell’avanguardistico e ‘mediatico’ royal wedding del 1840, l’abito bianco è così divenuto la ‘tradizione’.
In prime come in seconde nozze, le spose del XXI secolo che decidono di abbandonare la tradizione del big white dress possono scegliere tra un’infinità di tinte, stampe, combinazioni e sfumature: dai colori primari alle nuances ‘sorbetto’, dai romantici toni pastello ai raffinatissimi quanto decisi blu di Prussia e verde bosco.
Il cambio d’abito tra il momento cerimonia e quello dei festeggiamenti, sempre più in voga tra le spose più stilose, rappresenta un’ottima occasione per rispettare la tradizione dell’abito bianco e poi abbandonarla in favore del colore al momento del party.
E’ vero che gli atelier anche più rinomati sono stracolmi di abiti bianchi ed avorio, ma quelli più all’avanguardia propongono delle linee bridal policrome ed esclusive incantevoli, romantiche, rock, ma in ogni caso mozzafiato. L’unica regola per essi è ‘personalizzare’, quindi via libera a bozzetti assolutamente esclusivi da realizzare in tessuti non solo colorati, ma anche stampati con motivi grafici o naturalistici, o in 3D, grazie all’applicazione di cristalli, piume e molto altro.
Se avete scelto di vivere ogni giorno della vostra vita ‘a colori’ e sentite che il vostro amore e le vostre promesse hanno il colore del sole, dei fiori, della notte, del cielo…allora lasciate perdere i cataloghi: fate correre l’immaginazione ed affidatela alle mani di artisti che la trasformeranno in una creazione indimenticabile.