L’amore, l’attesa e la rivoluzione ai tempi del COVID-19
In questo periodo ‘immobile’ riscopriamo questa parola, ed il suo valore privatorio, di assenza.
Eppure la vita, il pensiero e le rivoluzioni che ne fanno parte, ci insegnano spesso ‘a fare senza’: in realtà, solo così impariamo a resistere e a migliorarci.
‘TOGLIERE’ e ‘PERDERE’ possono diventare modi per andare all’essenza di noi stessi ed arricchirci di qualcosa di nuovo: in questi giorni nei quali ‘restiamo a casa’, scopriamo che tante volte abbiamo creduto fondamentali dei falsi bisogni, e che non abbiamo davvero necessità di cose che credevamo imprescindibili.
Possiamo restare ‘senza’ qualcosa e stare bene ugualmente: eccola la rivoluzione.
In questi giorni di pandemia, (fa impressione anche solo scriverlo), siamo più ‘soli’ e costretti a rimanere ‘fermi’: è una condizione tristemente nuova per i più, non rendiamola anche ‘inutile’ sprecando queste ore con l’ immobilità più drammatica, quella interiore.
‘Lavoriamo nelle nostre case’ per quando potremo uscirne mettendo per iscritto nuovi progetti; diamo forma ai pensieri più ribelli, quelli che non abbiamo mai il tempo di ascoltare; andiamo a ripescare il ‘non detto’, ciò che per velocità lasciamo a malincuore sempre dietro di noi.
Mettiamoci in ascolto, di noi stessi e degli altri.
Scopriremo cose che ci sorprenderanno e allora non sarà tempo sprecato.
Scopriremo che l’odiato dirimpettaio ama i Queen, esattamente come noi, e che quindi non è poi tanto odioso.
Scopriremo che il colore della pittura ad olio piace anche al nostro compagno, se magari dipingiamo la stessa tela a 4 mani, e non ci preoccupiamo dell’opera finale, ma del suo ‘farsi e disfarsi’.
Scopriremo che il corpo e l’anima vorrebbero spesso seguire la stessa strada, e noi invece prepotentemente scostiamo i loro percorsi.
Scopriremo che il tempo di un abbraccio è un tempo prezioso che non rimanderemo più, e ci stringeremo più forte: forse capiremo che il tempo nel quale inseguiamo la nostra rabbia è tempo sprecato, e ci arrabbieremo di meno. Eccola la rivoluzione.
Scopriremo infine che spostare la data del vostro matrimonio a Settembre o anche ad Ottobre non porta solo un deludente ‘scompiglio’, ma diventa una splendida occasione per renderlo ancor più ‘speciale’: i colori dell’inizio dell’autunno riempiranno l’atmosfera di poesia e romanticismo, e tutto ciò che sembrava un ‘senza’ diventerà un ‘CON’.
Presto questi giorni saranno un ricordo importante, che non dovremo mai lasciare andare: dovremo ricordarli per dare nuovo valore al nostro tempo ed ai nostri abbracci, perché le uniche cose capaci di contagiarci diventino la bellezza, la magia e l’amore.
CON fantasia, CON entusiasmo, CON passione, CON solidarietà…così trasformeremo l’ ‘immobilità’ in ‘rivoluzione’.
L’amore in ogni sua forma è rivoluzione: Io Resto a Casa, ma faccio la RIVOLUZIONE.