Contratti prematrimoniali: l’amore è bello, finché dura
Lo so…il solo titolo di questo articolo non promette nulla di buono, ma i contratti prematrimoniali sono una realtà sempre più in voga negli ultimi anni, tra coppie vip e non solo.
Il contratto prematrimoniale o ‘patto prematrimoniale’ è un accordo tra due soggetti, non ancora uniti in matrimonio religioso o in unione civile, che prima di pronunciare il loro ‘Sì’ decidono di regolare con una scrittura privata i termini e le condizioni di una loro eventuale separazione e successivo divorzio.
Gli accordi prematrimoniali costituiscono un ‘nonsense’ soprattutto per le persone credenti, in quanto sottoscrivere un accordo prematrimoniale significa concepire che un’unione nata per essere eterna possa in realtà finire da un momento all’altro: da qui la necessità di ‘garantire’ la parte economicamente più forte della coppia a non essere ‘sfruttata a vita’ dall’altra. Agghiacciante.
I millennials sono tra i soggetti maggiormente interessati a questo genere di accordo, e ad esso stanno dando un nuovo significato: non più solo la protezione dei propri beni in caso di divorzio, ma anche la definizione ben ‘programmata’, per punti, di come debba svolgersi la vita di coppia mentre si è ancora ‘felici e contenti’. Atroce.
Per l’ordinamento italiano una coppia non può definire per iscritto, né con scrittura privata, né con atto pubblico, gli obblighi derivanti dal matrimonio o dalla sua cessazione e l’entità dell’assegno di mantenimento in caso di divorzio.
In Italia la giurisprudenza dichiara l’assoluta nullità dei patti prematrimoniali finalizzati a regolare la situazione patrimoniale e personale dei coniugi in caso di separazione o divorzio. Attualmente, ai sensi dell’articolo 162 del codice civile del nostro ordinamento, ai coniugi è unicamente concesso di scegliere tra il regime di comunione o di separazione dei beni. Tale scelta può essere compiuta prima delle nozze, o anche durante la vita da marito e moglie.
Detto questo, ai sensi dell’articolo 1322 del codice civile, è però possibile stipulare dei contratti ‘atipici’ per ‘disciplinare’ taluni aspetti economici tra coniugi, in caso di separazione e divorzio: ciò nei limiti della legge e delle norme corporative, e purché essi siano diretti a realizzare interessi meritevoli di tutela secondo l’ordinamento giuridico.
La materia è estremamente complessa, e vi consiglio di affidarvi ad avvocati davvero ferrati in materia, per evitare di cadere in contratti prematrimoniali nulli, non validi per la legislazione italiana.
Ricordate, inoltre, che ci sono tematiche che non possono assolutamente essere oggetto di contratti, patti, accordi scritti (se volete che essi risultino validi in Tribunale): ad esempio le rinunce ad assegni di mantenimento post-tradimenti scoperti e certificati, gli accordi circa la frequenza dei rapporti sessuali, la rinuncia a diritti ereditari o all’affidamento condiviso dei figli.
Nessun accordo che limiti la libertà del singolo individuo può essere riconosciuto valido in Italia: dimenticate quindi tutte quelle storielle amare che leggiamo sui giornali di gossip ed alle quali ci hanno abituato i vip americani. In un eventuale accordo prematrimoniale si può indicare la quantificazione dell’assegno di mantenimento; si possono individuare gli oneri economici sostenuti da un coniuge con il matrimonio; si può prevedere una penale in caso di tradimento; si possono chiarire le questioni legate ai beni patrimoniali personali di ciascun coniuge.
Il contratto prematrimoniale, in breve, è legittimo se definibile come contratto atipico, stipulato per ‘riequilibrare’ i rapporti economici in caso di separazione o divorzio.
Negli ultimi 10 anni, in Italia, l’85% delle separazioni si è concluso consensualmente; solo il 70% dei divorzi, però, è stato consensuale. Forse dei contratti prematrimoniali ben elaborati avrebbero potuto aiutare ad abbassare questa percentuale.
In generale, e senza cadere in personalissime motivazioni religiose, credo di far parte di quanti credono che l’amore sia prima di tutto un incredibile atto di ‘fiducia’: anche se scegliete la separazione dei beni, ricordate che la condivisione è uno degli aspetti più belli dell’amore. Non solo tra marito e moglie.