Anelli di fidanzamento e diamanti: a ciascuno il suo
L’anello di fidanzamento ha una storia molto lunga dietro di sé ed è un elemento imprescindibile per suggellare l’unione indissolubile ed eterna tra due anime.
Storia degli anelli di fidanzamento
La ‘fedina dorata’ nasce nella cultura egizia: i romani portano avanti il suo impiego, ma è solo con Massimiliano I che il cerchio d’oro viene arricchito da un maestoso brillante. Siamo nel 1477 e il nobile Arciduca d’Austria sceglie un anello in oro con diamante per la sua promessa di matrimonio con Maria di Borgogna.
Affidare ad un anello una promessa di ‘per sempre’ ha di per sé radici molto antiche: pensate che ai tempi della Rivoluzione Francese due amanti custodivano l’uno per l’altra la metà di un anello spaccato in due.
Il solitario più famoso risale però al 1886: per realizzarlo, l’oro giallo viene sostituito dal platino ed il diamante viene incastonato tra sei griffe alte. Avrete di certo capito che ci troviamo al 727 della Quinta Strada di New York, dove Charles Lewis Tiffany crea l’iconico Tiffany Setting, intramontato sogno di molte donne.
Grazie ad un grosso e mirato lavoro di marketing, nel 1900 il solitario si afferma come anello di fidanzamento per eccellenza, promessa esclusiva di amore eterno. Tra il 1938 ed il 1948 De Beers crea una massiccia campagna pubblicitaria concentrata sulla cifra da spendere per esso: nascono e si consolidano nel comune sentire i famosi claim “Un mese di stipendio” e “Un diamante è per sempre”.
E’ bene ricordare a noi stesse che un anello di fidanzamento deve parlare di amore e di eternità a chi lo indossa, e non gareggiare con tutti gli altri per costo e grandezza della pietra: dimenticate quindi Elizabeth Taylor con il suo storico diamante Krupp da 33 carati, biasimate l’anello da 18 carati della povera Kim Kardashian e compatiamo insieme la sventurata Victoria Beckham che dal suo bel David ha ricevuto solo 14 anelli di fidanzamento…come a dire che le promesse di eternità vadano periodicamente rinverdite!
Anelli spose royal
Nel caso specifico delle spose royal, gli anelli di fidanzamento sono spesso (non sempre) unici e di elevatissima fattura. Quello di Lady Diana, scelto direttamente dal catalogo di Garrard ed oggi al dito di Kate Middleton, è un anello in oro bianco con 14 diamanti ed un imponente zaffiro blu centrale con taglio ovale di 12 carati.
Degna di essere riportata è la storia dell’anello di fidanzamento della Regina Elisabetta II (indossato da quest’ultima e mai più tolto): siamo nel pieno della Seconda Guerra Mondiale e i reali di Grecia sono costretti a lasciare il Paese, emigrando a Parigi. L’anello, pegno d’amore, viene disegnato dal Principe Filippo e realizzato utilizzando i diamanti posti sulla tiara della madre, Alice di Battenberg. Un gesto certamente romantico, determinato anche dal ‘momento economicamente difficile’ che stava attraversando la sua nobile stirpe.
L’anello scelto invece dal Principe Ranieri III per la sua indimenticabile sposa aveva un valore sentimentale ma anche patriottico: Grace Kelly ricevette infatti un anello Eternity di Cartier, una fede di rubini e diamanti, i cui colori dovevano richiamare quelli del Principato. La bella Grace ha poi ricevuto in dono anche un diamante taglio smeraldo da 10,47 carati montati su una struttura di platino.
Tipologie di anelli di fidanzamento
Nello scegliere l’anello di fidanzamento più adatto alla vostra amata tenete presente che esistono almeno una dozzina di tagli diversi: a ciascuna donna il proprio stile.
Il Round Cut è l’anello di fidanzamento tradizionale, il solitario classico; l’ Emerald Cut rappresenta il ‘lusso’, essendo un taglio adatto a pietre medio-grandi; il Cushion Cut è il preferito da chi ama lo stile retrò; l’Asscher Cut è un taglio molto raro, simile al taglio smeraldo ma con una proporzione diversa in quanto quadrato. Inventato nel 1902 dai fratelli Asscher, divenne popolare negli anni ’20.
C’è poi l’Oval Cut, caratterizzato da una forma morbida e romantica; per le donne meno convenzionali può essere adeguata la forma ‘a pera’ del taglio Pear Cut; il Princess Cut, caratterizzato da un taglio squadrato, solitamente ha una struttura a pavé o si accompagna ad altri diamanti più piccoli; il Marquise Cut, il cui nome deriva dalla Marquise de Pompadour, ha una forma ispirata al suo sorriso; il Rose Cut, in voga dal ‘500 fino al periodo Vittoriano, presenta massimo 24 sfaccettature e la sua forma ricorda quella di una rosa.
E poi il Radiant Cut, il Baguette Cut e l’Heart Cut: luminosissimi, opulenti e romantici.
Perfetto per un anello di fidanzamento contemporaneo e minimale il Trillion Cut, a forma di triangolo…ma forse un po’ poco romantico.
Scelto il tipo di taglio giusto per il diamante che trionferà sul dito della vostra amata, potrete farle la dolce proposta con un pegno di famiglia, oppure recarvi in gioielleria per soppesare la vostra scelta, oppure, tremo solo a dirlo…potrete ordinarlo su internet.
Negli ultimi anni sono infatti aumentati i siti online che permettono di acquistare e personalizzare l’engagement ring: Adiomor, Taylor and Hart e Kay Jewelers permettono di customizzare l’anello di fidanzamento scegliendo il colore dell’oro (bianco, giallo, rosa), la forma e il taglio del diamante, e in alcuni casi anche lo stile (Vintage, Deco, Classic, Floral etc.), indicando la fascia di prezzo nella quale si vuole restare.
Ricordatevi che non basta una grossa pietra a far bello un anello, e vi prego, non improvvisatevi jewel designer proprio per questa magica occasione. Esistono i professionisti del settore. Affidatevici con fiducia e sorprendete la vostra amata con ciò che davvero rende più felice una donna: l’amore, ogni giorno.