Ambani wedding: nozze reali tra pietre preziose, sfarzo e tradizione
Dopo più di 4 mesi di festeggiamenti pre-wedding non propriamente ‘discreti’ fatti di party, viaggi intorno al mondo, crociere, concerti esclusivi e centinaia di ospiti, i due rampolli indiani, Anant Ambani, terzogenito dell’uomo più ricco d’India, proprietario delle Reliance Industries (Mukesh Ambani, detto ‘Re del ferro’), e Radhika Merchant, figlia dei fondatori dell’azienda farmaceutica Encore Healthcare, hanno finalmente pronunciato il loro reale ‘Sì’.
Venerdì 12 luglio è stato il primo di tre giorni di nozze e festeggiamenti il cui costo è stimato intorno ai 600 milioni di euro: lo sfarzosissimo matrimonio si è tenuto presso il Jio World Convention Centre (da 16.000 posti), situato nel dinamico e ‘rapace’ business district di Mumbai, di proprietà della famiglia Ambani. Per la nobile occasione, la location è stata trasformata in una versione in miniatura della città sacra di Varanasi, così da immergere gli ospiti in un’atmosfera di gioia, amore e festa che potesse rendere omaggio alla cultura indiana.
Per il baraat, il corteo nuziale, lo sposo ha percorso il tragitto a cavallo: ad attenderlo c’erano artisti, musicisti e centinaia di ballerini, nonché fiori e celebrità di Bollywood praticamente ovunque. In mostra oltre sessanta sculture di animali realizzate (con fiori originari dell’India) dal flower designer Preston Bayley: scimmie, elefanti, tigri. Per realizzarle, sono stati necessari più di centomila fiori ed oltre 3 settimane di lavoro.
Manish Malhotra, celebre couturier, è stato il direttore creativo dell’evento ed ha disegnato svariati abiti su misura per i diversi membri della famiglia Ambani: tutti gli invitati hanno rispettato il dress code indiano indossando lussuosissimi sari, lehengas e kurta personalizzati coerenti con lo stile locale.
Si è trattato di certo delle nozze reali indiane più glamour del 2024: la raggiante sposa ha indossato ben 3 abiti della tradizione indiana, preziosi e luminosissimi.
Per la cerimonia, come primo abito, Radhika ha indossato il cosiddetto ‘Panetar’, l’abito tradizionale dello stato indiano del Gurujat. La creazione di alta e ‘complicata’ sartoria è stata realizzata dalla maison indiana Abu Jani Sandeep Khosla: la sposa ha completato il suo bridal look con spettacolari gioielli di famiglia che sua nonna, sua madre e sua sorella hanno indossato prima di lei ai propri rispettivi matrimoni.
Il completo d’oro con cristalli e pietre rosse era Composto da un ghagra con strascico staccabile interamente ricamato a mano. L’abito, rigorosamente nei colori del rosso e del bianco (come tradizione indiana vuole), era costituito da una trama intagliata in avorio ed interamente ricamata a mano. Il velo, lungo 5 metri (lo so, vi aspettavate molto di più), con dupatta coordinata, capolavoro di artigianato, è stato totalmente cucito a mano, così come gli stivaletti adornati con pietre preziose e cristalli.
Per il ‘Vidai’, rito tipico durante il quale la famiglia della sposa saluta la figlia mentre questa va via con il marito (secondo momento più importante della tradizione nuziale indiana), la casa di moda indiana Manish Malhotra ha realizzato un abito con fili d’oro vero ispirato alla tradizione artigianale ottocentesca dello stato del Gujarat: il corpetto, in vero oro, era coordinato a un lehenga in broccato a più pannelli nei colori del tramonto. Il velo con disegno a reticolo di fili d’oro (meraviglia della tecnica zardozi) e la dupatta erano dei capolavori di preziosi tessuti Banarasi.
Infine, il terzo abito è stato affidato all’estro ed alla maestria di Rhea Kapoor: un meraviglioso connubio di arte e moda. Nato dalla collaborazione in esclusiva tra la casa di moda indiana Abu Jani Sandeep Khosla, l’artista e scultore indiano contemporaneo Jayasri Burman, e la stylist Rhea Kapoor, l’abito era costituito di tessuti interamente dipinti a mano, nonché di preziosissimi e complicati ricami fatti a mano in vero oro e cristalli: le immagini immortalate, estremamente significative per i due sposi, rappresentavano la gioia per il nuovo inizio e quella di vivere con l’amore della propria vita. I ben dodici pannelli del lehenga tradizionale sono stati dipinti a mano su una speciale tela italiana: le figure umane riportate rappresentano gli sposi felici che onorano la divinità nella loro umanità; la fauna descrive la passione dello sposo per gli animali, in particolare i ben auguranti elefanti.
La sposa ha infine indossato, durante il ricevimento, una quarta creazione di alta moda italiana firmata Dolce&Gabbana: un bustino decoratissimo, coppe in evidenza e spalline in raso su una gonna dorata arricchita di ricami floreali. Sfarzosissimo il sari Anamika Khanna, avvolto intorno alla vita.
Incredibilmente meticolosa è stata la pianificazione di tutti gli eventi, supervisionata da Nita Ambani, suocera di Radhika, insieme alla figlia Isha Ambani e alla nuora Shloka Ambani: diversi team di wedding planner, oltre al personale interno, hanno lavorato senza sosta, 24 ore su 24, per organizzare un evento complessissimo che si è sviluppato su due settimane. Posso solo immaginare con cosa abbiano avuto a che fare gli addetti ai lavori, ma il risultato deve aver ripagato appieno quanti hanno contribuito a crearne la magia.
Abiti d’oro, pietre preziose, sculture di fiori, sposo a cavallo, spettacoli esclusivi e centinaia, centinaia, centinaia (…) di super ospiti: qui non vale certo il motto ‘due cuori e una capanna’, ma si sa, l’amore è tante cose, a volte ‘milioni’ di cose.