Abito sposo: consigli e regole da seguire
Cari sposi, oggi mi rivolgo a voi. Avete chiesto la mano alla vostra fidanzata a siete in crisi sulla scelta dell’abito più adatto per il vostro matrimonio? Non preoccupatevi, di seguito troverete alcuni suggerimenti e regole d’oro da seguire, nel rispetto del galateo e delle tradizioni, che vi condurranno alla scelta migliore!
Abito sposo: il rispetto delle tradizioni
Chi mi conosce sa perfettamente che sono un’amante delle tradizioni e delle regole del galateo. Sono dell’idea che certe abitudini che ci vengono tramandate dalle nostre famiglie e della nostra storia abbiano ragione di essere conosciute ed onorate.
Il matrimonio è un momento molto importante nella vita di una persona e, in quanto tale, porta con se un bagaglio di tradizioni e consuetudini che vanno rispettate. Tra queste rientra sicuramente l’abbigliamento. Andiamo adesso ad analizzare dettagliatamente quali sono gli abiti più appropriati per uno sposo.
Come scegliere l’abito sposo più adatto: i miei consigli
Nella scelta del vostro abito dovrete innanzitutto considerare l’orario del vostro matrimonio (cerimonia e ricevimento) che sarà un aspetto fondamentale per non incorrere in gravi errori di stile ed eleganza. Andiamo a vedere nel dettaglio che cosa intendo.
Il tight è in assoluto l’abito da sposo che prediligo, la sua eleganza non ha eguali: un mix di tradizione ed eleganza senza tempo. E’ un abito classico a due o tre pezzi che deve però essere di pregevole fattura, per distinguersi dal resto degli invitati.
Ricordate, però, che il tight va portato solo ed esclusivamente di giorno e nelle cerimonie molto formali e i testimoni e i padri degli sposi saranno obbligati ad indossarlo. In alternativa il mezzo tight (che io non prediligo), è decisamente meno formale e permette ai padri e ai testimoni di indossare anche l’abito.
La seconda soluzione è l’abito classico, un accessorio che può aiutare a distinguere lo sposo dagli ospiti è il gilet e gli invitati uomini pertanto, come gesto di cortesia, farebbero bene a non indossarlo. Il colore dell’abito classico deve essere grigio oppure blu e i pantaloni devono essere rigorosamente senza risvolto. Infine ricordate che la giacca dell’abito non deve mai essere a doppio petto.
Il terzo abito che intendo segnalarvi, e che viene erroneamente considerato un abito da matrimonio è lo smoking. Secondo il galateo, infatti, esso non è un abito da cerimonia tuttavia può essere indossato di sera in quanto elegantissimo e solo se al matrimonio segue una cena con festa e balli che si protraggano fino a tardi (questo perché è l’abito da festa per eccellenza).
Per coloro che intendono considerare due eventi separati (il giorno e la sera) e che non intendono rinunciare allo smoking il mio consiglio è il seguente:
Il giorno potrete organizzare la cerimonia, con colazione a seguire, per i quali sarà bene prevedere il tight o l’abito, mentre la sera potrete prevedere un ricevimento/festa per il quale sarà appropriato prevedere lo smoking.
Gli accessori da abbinare all’abito dello sposo: le mie linee guida
La boutonnière indica l’asola del bottone che si trova sul bavero sinistro della giacca.
Lo sposo vi deve inserire un fiore fresco, dello stesso tipo di quello contenuto nel bouquet della sposa. Lo stesso dovrebbero fare i padri, i fratelli e i testimoni degli sposi. Per essere elegante, vi ricordo che i fiori all’occhiello devono essere piccoli, l’ideale sarebbero delle roselline e dei mughetti.
I secondi accessori che intendo segnalarvi, da abbinare all’abito dello sposo, sono i gemelli. Sono degli accessori elegantissimi ma purché siano molto discreti. Se sono un ricordo di famiglia vanno bene anche quelli un po’ più preziosi.
Inoltre vi ricordo che le scarpe dovranno essere rigorosamente stringate e gli accessori che sarà appropriato indossare saranno: la fede e l’orologio.
Una delle migliori sartorie su Roma
Infine c’è una sartoria che vorrei segnalarvi in termini di professionalità e altissima qualità.
La sartoria in questione si chiama Dalsarto e si trova nel cuore della capitale, in una delle vie più belle ed eleganti: Via Belsiana. La sua storia è molto antica e affascinante: tutto ha inizio, quasi per caso, in un’umile drapperia di via del Corso, nel centro di una capitale ancora molto popolare.
Leone Hassan, nascosto nel suo regno di stoffa, trascorre lunghe giornate chino sul suo bancone di legno, dove seleziona tessuti pregiati per i suoi clienti. Un punto di riferimento per le più importanti sartorie a Roma. Nasce così la storia Dalsarto, che oggi è arrivato alla terza generazione con Leone e Alfredo, figli del raffinato confezionista David e nipoti dell’appassionato drappiere Leone.
Essi hanno scelto di proseguire la storia di famiglia, cavalcando ancora una volta la linea dell’innovazione, prendendo il meglio dall’esperienza del nonno e da quella del padre, proiettandosi in avanti e tornando alle origini, all’artigianalità, al pezzo unico, alla cura per i dettagli, al rapporto diretto tra produttore e cliente: un mix tra rinnovamento e alta sartoria.
Dalsarto è luogo caldo ed accogliente, che profuma di tradizione ed evoca il profilo di un’antica sartoria dove sono sempre felice di accompagnare i miei sposi ai quali vengono garantite: professionalità, qualità delle materie prime, accuratezza dei modelli ed artigianalità della lavorazione.
Il mio ultimo consiglio per guidare al massimo gli sposi nella scelta del loro abito è quello di non perdere mai e poi mai di vista l’eleganza, essa è un bene prezioso e come diceva Giorgio Armani: essa non consiste nel farsi notare, ma nel farsi ricordare.