La promessa di matrimonio
Nonostante il romanticismo insito nell’argomento, la promessa di matrimonio è un atto burocratico da espletare nel comune di residenza dei futuri sposi, o nel comune di residenza di almeno uno dei due. Si tratta di un passaggio non vincolante ma obbligatorio per poter procedere alle nozze, per effetto della stipula dei Patti Lateranensi tra Stato e Chiesa del 1929.
La promessa di matrimonio: documenti e procedura
Perché una promessa di matrimonio sia valida, gli sposi devono richiedere e produrre diversi documenti, e poi presentarli sia in comune che in Chiesa, in caso di nozze religiose. I tempi tecnici per ottenere questi documenti sono soggetti a diverse variabili, in special modo se i fidanzati sono residenti in comuni diversi o non frequentano la stessa parrocchia. In più c’è l’obbligo di frequentare il corso pre-matrimoniale, che può durare anche più di un mese: informatevi per tempo.
Nella pratica, presentati dagli sposi i rispettivi Documenti di identità in corso di validità, gli estratti di nascita ed i certificati anagrafici, il funzionario del Comune fissa una data per la promessa di matrimonio. In caso di matrimonio religioso, prodotti anche tutti i necessari documenti ‘ecclesiastici’, si procede consegnando al Comune la richiesta di pubblicazioni rilasciata dal sacerdote. Solo allora il Comune potrà affiggere le pubblicazioni civili.
La promessa di matrimonio ha una scadenza di 6 mesi (180 giorni), a partire dal momento nel quale i futuri sposi firmano i relativi documenti davanti ad un testimone. In caso di matrimonio non più celebrato, la promessa decade senza responsabilità legali alcune per i contraenti.
Le promesse di matrimonio sono regolate dagli articoli 79, 80 e 81 del codice civile. Essi dettano regole precise nel caso in cui il matrimonio in Chiesa o il rito civile non seguissero al fidanzamento ufficiale sancito dalla promessa. I ‘promessi sposi’ sono infatti tenuti a restituire i regali ricevuti e a risarcire la controparte delle spese sostenute sino a quel momento. Nella spinosa questione ‘risarcimenti’ sono da includere anche i ‘danni morali’.
Come detto, per procedere con la promessa di matrimonio, i futuri sposi devono recarsi all’ Ufficio di Stato Civile o Ufficio Matrimoni del comune, in possesso di un documento di identità valido. Se non ci si può presentare insieme, uno dei due contraenti può presentare la delega ed il documento d’identità del contraente non presente. Se entrambi gli sposi non possono presenziare alla promessa, possono inviare un delegato a loro nome con i rispettivi documenti, affinchè firmi il foglio delle pubblicazioni. Al momento della firma, l’ufficiale di Stato Civile presente in loco sancisce la validità della promessa di matrimonio alla quale seguirà il rito civile. Non è necessario che i testimoni che hanno presenziato alla promessa di matrimonio siano gli stessi scelti per la Chiesa o per il rito civile.
Le pubblicazioni vengono quindi affisse alla porta dello stesso comune o di entrambi i comuni di residenza dei futuri sposi per 10 giorni. Trascorsi tre giorni dall’affissione delle pubblicazioni e se nessuno avrà presentato ‘opposizioni’ alla celebrazione del matrimonio, gli sposi otterranno il permesso per organizzare le nozze in Chiesa o anche civilmente.
Nella tradizione la promessa di matrimonio coincide con il ‘fidanzamento ufficiale’, annunciato durante un ricevimento, con la consegna dell’anello alla sposa da parte dello sposo.
La promessa di matrimonio: come vestirsi
L’outfit ideale da indossare per una promessa di matrimonio è elegante e discreto, trattandosi di un evento che in genere avviene di mattina presso un ufficio pubblico.
Per la promessa sposa sarà perfetto un tailleur gonna chiaro, magari in un tono pastello, o un intramontabile e sempre adatto tubino; scarpe décolleté chiuse e accessori coordinati. Se la cerimonia si svolge nel pomeriggio risulterà adeguato anche un abito da cocktail a longuette, oppure un tailleur pantalone classico dai toni chiari. Non dimenticate un piccolo bouquet, magari di fiori bianchi.
L’uomo sarà perfetto con indosso un abito classico grigio o blu. Escluso il nero. I meno convenzionali potranno scegliere di non indossare la cravatta, ma la camicia dovrà essere bianca, vi prego.
In passato, la promessa di matrimonio era l’occasione tout court per far incontrare e conoscere le famiglie prima delle nozze: in base al galateo, le spese per la colazione o il pranzo della promessa di matrimonio erano appannaggio della famiglia dello sposo. Oggi, sempre più frequentemente, queste spese vengono divise a metà tra le famiglie.
In era ‘moderna’, la promessa di matrimonio viene spesso vissuta solo come una formalità o una pratica burocratica da espletare, e in quanto tale non viene fatta seguire da alcun ricevimento. Spesso i futuri sposi decidono di festeggiare in modo sobrio e privato, o al massimo con i genitori ed i parenti più stretti.
In generale, io credo che si tratti di un momento sì burocratico, ma altrettanto intimo ed intriso di romanticismo: date ad esso il giusto valore perché si chiama ‘promessa’, è molto più di un’intenzione, e sarà il vostro primo vero ‘Sì’.