Indossa il tuo abito da sposa…non solo per un giorno
Probabilmente non tutte le spose la apprezzeranno, ma tra le tendenze sempre più in voga negli ultimi anni c’è quella di dare una seconda vita al proprio abito da sposa, scegliendolo con lungimiranza o riadeguandolo a dovere.
Molte ragazze rimpiangono di aver potuto indossare il proprio abito bianco solo per poche ore, e così optano per scelte stilistiche che consentiranno loro di riutilizzarne il tessuto della gonna, o magari il bustino, se si tratta di un modello a due pezzi tanto di moda in questa stagione.
La sostenibilità ed il riutilizzo stanno sempre più conquistando anche il mondo del fashion e così, persino l’abito da indossare esclusivamente nel giorno del ‘Sì’ e da custodire poi gelosamente per mostrarlo ai propri figli, diventa un abito da ‘reimpiegare’ e sfruttare al meglio.
L’abito bianco, da vestito da giorno a showtopper e ritorno
Nel corso dei secoli, in sintonia con la società e le sue tendenze, l’abito da sposa si è evoluto da semplice vestito da giorno a elaborato showstopper. In un mondo veloce e spesso irrazionale, l’immobile sogno dell’abito bianco sfida tutte le tendenze.
Lo sapevate che l’abito da sposa di Grace Kelly era fatto con 25 metri di taffetà di seta? Ci sono volute tre dozzine di sarte e sei settimane per completarlo. E non dimentichiamo la principessa Diana: il suo strascico di oltre sette metri è stato il più lungo nella storia reale. Tradizionalmente, le spose sceglievano l’abito per riflettere la ricchezza delle proprie famiglie. Più alto era lo status sociale, più costoso e sorprendente era il vestito.
Fino agli anni Quaranta le spose di ogni classe sociale, nel giorno delle proprie nozze, usavano indossare vestiti da giorno colorati: non era da tutti potersi permettere un abito nuovo per l’occasione, e spesso si pronunciava il fatidico ‘sì’ indossando semplicemente l’abito migliore del proprio guardaroba. Lo si sarebbe reindossato ancora, nel quotidiano e negli anni, magari riadattato alla moda ed alle proprie forme mutevoli.
Nel 1840, fu la Regina Vittoria ad inaugurare la tradizione del ‘bianco’ nel giorno delle nozze, e dall’inizio del 1900 esso divenne il colore ‘eletto’ dalle spose dell’alta società.
L’idea di ‘un abito solo per un giorno’, però, si affermò solo più tardi e la tendenza assoluta del bianco non decollò fino alla fine della seconda guerra mondiale, con l’affinarsi delle tecniche di lavanderia: in un’epoca senza lavatrici, l’abito da sposa bianco non rappresentava la ‘purezza’, ma piuttosto l’appartenenza ad uno status sociale elevato!
L’abito da sposa tra ‘Sacro e Sostenibile’
In Italia l’abito da sposa è ancora intriso di un’intoccabilità ed una sacralità immobili nel tempo, ma sono sempre più numerosi gli stilisti che propongono bridal look essenziali e raffinatissimi, riadattabili ad altre occasioni, magari arricchiti di un accessorio o abbinati ad un altro capo di abbigliamento ‘sdrammatizzante’.
Moltissimi brand, sposando la mission della ‘sostenibilità’, hanno abbandonato la realizzazione esclusiva di abiti-creazioni impossibili da reindossare e vi hanno accostato una linea sartoriale dalle linee lisce ed essenziali da potere adeguatamente riutilizzare ben più di una volta dopo il grande giorno. Tra questi stilisti figura Roland Mouret, uno dei designer prediletti da Meghan Markle, che di recente ha lanciato una linea sposa che segue proprio questa filosofia.
Se si vuole riutilizzare il proprio abito da sposa, sceglierne uno ‘spezzato’ può essere di grande aiuto: corpetto e gonna, separatamente, potranno essere reimpiegati sopra-sotto altri pezzi.
Proprio di recente Troian Bellisario è apparsa alla cerimonia dei Golden Globe Awards 2020 con metà del suo abito da sposa firmato Cortana: la bella attrice ha abbinato la candida e vaporosa gonna avorio del suo abito da sposa ad un top nude incrociato sul petto. Quest’ultimo ha preso il posto del top avorio con scollo a cuore e maniche trasparenti che completava la mise da sposa nel giorno del suo matrimonio con Patrick J. Adams.
Se poi siete particolarmente coraggiose e non amate perdervi dietro le romanticherie, potete scegliere di ‘lasciar andare’ per sempre il vostro abito da sposa apportando ad esso delle importanti ed irrimediabili modifiche sartoriali.
Ovviamente non potrete acquistare un modello di abito con gonna ‘a meringa’ svasatissima, ma dovrete preferire un modello ‘a sirena’: in questo modo sarà facile trasformarlo in un intramontabile tubino o in un abito da cocktail da abbinare ad un elegante blazer.
Molte spose pensano di dare nuova vita e vestibilità al proprio abito tingendolo: questo trattamento è però fortemente sconsigliato, in quanto la maggior parte dei tessuti adoperati per gli abiti da sposa (seta, raso, chiffon, tulle…) non tollerano le tinte. Rischiereste di rovinare per sempre un abito che avete molto amato.
Personalmente, credo che ci siano cose ‘uniche’ che meritano di avere un palcoscenico solo per sé. Prima di procedere con le forbici, quindi, guardate bene tra le pieghe del vostro abito da sposa: potreste trovarci cucite con un filo prezioso ed invisibile delle emozioni che non vorrete lasciare andare.