Daniel e Gaia: un matrimonio in una giungla
Questo è il racconto della storia d’amore di due ragazzi la cui allegria ed originalità rimarranno a lungo ineguagliabili nella mia memoria: Daniel e Gaia sono due personalità particolari, ‘alternative’, lontane da ogni ordinaria convenzione, unite da un amore adulto, libero, che hanno trasferito a New York subito dopo l’unione in Italia. Volevano che il loro matrimonio fosse per tutti una festa, che il romanticismo del rito e la ‘leggerezza della felicità’ fossero in armonia tra loro e pervadessero tutto e tutti. Ed è stato proprio così.
Un matrimonio in una giungla: “per tutti i giorni della mia vita, fino alla fine del mondo”
La sfida era ardua, quasi una missione impossibile: il matrimonio andava organizzato in sole tre settimane, e avrebbe dovuto rispettare la non convenzionalità e l’innata gioiosità dei suoi protagonisti. Le nozze dunque sarebbero state di giorno e in una location immersa nel verde, una vera e propria ‘giungla’ che mai, prima di allora, aveva ospitato la celebrazione di un matrimonio ebraico.
In realtà la difficoltà iniziale di partire da una tela totalmente ‘bianca’ si è presto rivelata una grande opportunità. Un piccolo ma esclusivo Tempio in legno, le innumerevoli palme, l’impiego di soli materiali naturali e dei soli colori del bianco e del verde hanno permesso di realizzare un ambiente particolare ed originalissimo che sposi ed ospiti hanno amato sin da subito ed accolto con grande stupore.
La promessa più dolce sotto un tempio di legno nella giungla
‘Per tutti i giorni della mia vita, fino alla fine del mondo’: con questa promessa, proferita da Daniel, Gaia si è sciolta in una dolce commozione che ha svelato a tutti i presenti il profondo legame d’amore tra loro. Lei, splendida sposa i cui occhi tradivano una gioia completa ed esatta, è stata accompagnata all’appuntamento con il suo futuro marito dal fratello e dal suo bambino, dolce e responsabile custode delle fedi.
Di grande impatto è stato il Tempio in legno: un’opera originale e davvero fuori dall’ordinario che ha sorpreso ed entusiasmato tutti i presenti. Una caldissima ed inaspettata giornata di aprile ha permesso che si potesse festeggiare tutto il giorno all’aperto, dal rito al pranzo, fino ai balli, incorniciando di sole e di calore un giorno davvero perfetto.
Danzando in una giungla
Daniel e Gaia desideravano un matrimonio che rispecchiasse le loro personalità ed il loro amore, unici e non convenzionali. Ogni dettaglio da me curato è dunque andato in questa direzione, dalla scelta dei colori per l’intero allestimento alle Kippot personalizzate di colore bianco e azzurro con le iniziali degli sposi, fino alle bomboniere costituite da piantine grasse contenute in originalissimi vasi di vetro da appendere.
Si è scelto di allestire due banconi bar in stile Jungle, uno all’aperto ed uno all’interno della location, e per la musica si sono alternate due band ed un dj che hanno proposto una selezione musicale approvata accuratamente dagli sposi perché ogni brano fosse davvero ‘significativo’ per loro.
Subito dopo la cerimonia, gli ospiti e gli sposi si sono scatenati in balli coinvolgenti su musiche israeliane ed hanno proseguito instancabilmente a danzare dopo il pranzo.
La scaletta della giornata è stata serratissima, come spesso è richiesto nei matrimoni Ebraici, perché tutti i momenti avessero il giusto peso e fossero in armonia con gli altri.
Come sempre ho cercato di essere per i miei sposi molto più che una ‘wedding’, diventando per loro un’alleata, un’amica alla quale confidare il sogno più bello perché si realizzasse davvero, in ogni più piccolo dettaglio, e perché tutto fosse perfetto.
La dolce promessa di Gaia e Daniel ‘per tutti i giorni della mia vita, fino alla fine del mondo’ mi ha ricordato una volta di più perché amo tanto il mio lavoro: perché con esso ho la preziosa opportunità di celebrare il ‘per sempre’, in ogni istante.